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IO, TU, NOI…LE ORIGINI DELLA CRISI parte 1

Può essere interessante chiedersi perché abbiamo scelto il nostro partner… prima di proseguire nella lettura, fermatevi alcuni istanti e pensate a quali sono state le motivazioni della scelta del vostro/a fidanzato/a, compagno/a marito/moglie.

Ci sono probabilmente alcune caratteristiche della persona che ci sta di fianco che ci hanno attratto, incuriosito e che abbastanza consapevolmente ci hanno portato proprio fra le sue braccia. Aspetti del carattere, la fisicità, comportamenti, lo stile di vita, la posizione sociale…e così via. Questi sono aspetti abbastanza riconoscibili di come si è acceso l’interesse iniziale facendo scattare la scintilla dell’attrazione, della passione e dell’innamoramento. Sembrano esserci però altre motivazioni, profondamente intrecciate fra loro, che la biologia, le scienze naturali e la psicologia hanno indicato come motivazioni covert ma determinanti nelle nostre scelte amorose. In senso più ampio e generale ciò che ci spinge a creare una coppia dipende in gran parte da motivazioni legate al bisogno di sicurezza e protezione e bisogni sessuali che consentono di realizzare una delle principali finalità biologiche delle specie che è la sua conservazione attraverso la riproduzione. Il bisogno di sicurezza che spinge a legarsi-attaccarsi a qualcuno, può essere in alcuni casi così forte da fare decidere di mantenere la relazione nonostante sia entrata in forte crisi. La psicologia poi, ha messo l’accento su aspetti meno “visibili”: i legami familiari con la famiglia d’origine in primis costituiscono una sorta di “bussola” che orienta le nostre scelte senza che ne siamo sempre pienamente consapevoli. La famiglia d’origine con i suoi valori, il suo stile relazionale e clima affettivo influenza le nostre aspettative, i nostri ideali, condizionando profondamente le nostre scelte. Se il legame è molto stretto e coinvolto, sarà probabile che il partner prescelto corrisponda alle aspettative della famiglia, mentre i bisogni individuali potrebbero passare in secondo piano; viceversa se c’è stata una sorta di “rottura” con la famiglia d’origine si potrebbe verificare una scelta di un partner che incarna l’opposto dei miti familiari. In entrambi i casi il rischio di operare scelte insoddisfacenti è elevato, perché le motivazioni che spingono verso il partner non corrispondono ai nostri bisogni autentici. In senso più individuale, la scelta del partner può essere condizionata da esperienze soggettive che hanno determinato aspettative e valori su noi stessi, sulla progettualità per il nostro futuro, la nostra realizzazione sociale, lavorativa e spirituale. Alcune di queste esperienze personali possono anche aver causato ferite, mancanze, sofferenze. La coppia in questi casi, può rappresentare un rifugio dentro il quale rinchiudersi per proteggersi dal resto del mondo senza evolversi né curare realmente le proprie ferite; ma può altresì rappresentare la possibilità di “riparare” i danni subiti non nascondendo il dolore proprio e altrui ma scoprendolo e condividendolo con l’altro, permettendo così una sinergia che trasforma la coppia in un “luogo” sicuro, nel quale naturalmente ci si “prende cura” l’un l’altro come reale e concreto atto d’amore reciproco.

Infine, vorrei concludere ricordando che i sentimenti contrastanti all’interno di un rapporto di coppia duraturo sono piuttosto comuni e perlopiù fisiologici, fino a raggiungere scambi paradossali come un noto gruppo musicale ha saputo magistralmente sintetizzare in 4 brevi battute:

Lui: Io sono come sono. Lei: Cerca di cambiare. Lui: Sono cambiato. Lei: Non sei piu’ quello di una volta. (Cara ti amo. Elio e le storie tese).

Coppie e dintorni torneranno prossimamente su questa pagina con alcuni suggerimenti per le “coppie che scoppiano”!






Elfedea

Èquipe Clinica Multiprofessionale

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