
Tra gli studenti (e non solo) è ancora molto diffusa la concezione di Intelligenza come abilità/non abilità, composta da un solo fattore (l’intelligenza stessa) che si possiede/non si possiede e che, quindi, è percepita come stabile e immodificabile. Tali convinzioni spesso conducono all’evitamento della situazione avvertita come troppo difficile, demotivazione, mancanza di interesse, ansia…
In realtà, è oggi ampiamente dimostrato che l’Intelligenza è composta da più fattori ed è legata alla plasticità cerebrale.
L’apprendimento stesso è il frutto dell’incontro tra abilità innate, esperienze, abilità metacognitive, motivazione e risorse che l’ambiente può offrire.
Recuperando il concetto di zona di sviluppo prossimale di Vygotskij, ricordiamo che ogni persona può raggiungere il massimo livello possibile delle proprie capacità, attraverso l’incontro con un ambiente in grado di potenziare e favorire l’utilizzo di strategie efficaci.
Tale consapevolezza può facilitare negli studenti (ma non solo!) il passaggio verso un maggiore senso di padronanza e fiducia e favorire un migliore senso di autoefficacia, autostima e benessere.
Risulta quindi di fondamentale importanza che l’ambiente offra a tutti gli studenti potenziamento adeguato ed insegnamento di strategie, ma anche che trasmetta tale concezione di intelligenza e apprendimento, affinché sempre più bambini (poi ragazzi e adulti) possano costruire il maggior senso di padronanza ed autoefficacia possibili, con ripercussioni positive non solo nello sviluppo delle abilità, ma nel benessere globale.
Dott.ssa Federica Bonettini
Psicologa e Psicoterapeuta