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GENITORI E FIGLI IN DIVENIRE: UNA STORIA CHE CAMBIA

Genitori e figli, immersi in una stessa rivoluzionaria realtà digitale, sono gli attori di un cambiamento epocale di ruoli e valori sociali. I modelli educativi delle generazioni passate erano modelli forti, univoci, condivisi, fondati sulla trasmissione di valori e principi ritenuti sani e giusti dalla comunità degli adulti. I ruoli famigliari erano ben definiti e il rapporto tra genitori e figli si sviluppava attraverso il conflitto, esplicitato o meno, come processo per crescere ed emanciparsi. Non era importante salvaguardare la relazione dalla rabbia e dalla lotta quotidiana e il sentimento che accompagnava la crescita era il senso di colpa generato dall’aver trasgredito a qualche norma. La concezione dei bambini riteneva che la mente del neonato fosse una “tabula rasa” che solo l'esperienza avrebbe riempito e forgiato attraverso un'educazione basata sull’obbedienza e sull’utilità della punizione (non necessariamente corporale).

Oggi, grazie alle neuroscienze e alle numerose osservazioni sulla relazione precoce madre bambino sappiamo che la sua mente, sin dai suoi primi giorni di vita, ha delle competenze e delle abilità, in particolare sembra ricercare la relazione con l’altro partecipando attivamente all’interazione con la madre. Il bambino viene oggi visto come un piccolo uomo già equipaggiato di tutto il necessario che deve solo maturare. Questa nuova concezione determina un sostanziale cambiamento nel sistema educativo che non è più unidirezionale (adulto → bambino) bensì bidirezionale (adulto ↔ bambino) e non è più fondato sui principi dell’obbedienza ma della comprensione e della vicinanza. Il legame tra genitori e figli, un tempo esposto ai rischi distruttivi del conflitto generazionale, diventa oggi il principale elemento da tutelare e proteggere. Il processo di crescita si struttura attorno al sostegno e all’incoraggiamento dell'espressione di sé attraverso la relazione e la vicinanza. La trasgressione del corpus di regole che permetteva l'emancipazione dalle figure genitoriali, non ha più senso di essere poiché non è attraverso il contrasto generazionale che si raggiunge la maturità ma attraverso la realizzazione delle proprie potenzialità. Questo nuovo panorama che si è venuto a delineare nel rapporto genitori-figli porta con sé criticità e prerogative, che non rende le generazioni passate migliori o peggiori di quelle successive ma semplicemente diverse. I figli del passato avevano minori possibilità di espressione di sé, risentivano maggiormente del sistema di regole a volte restrittivo e limitante ma che rappresentava al medesimo tempo un riferimento saldo e sicuro. Le generazioni contemporanee (dalla metà degli anni ‘70 in poi), si sono confrontate con un mondo adulto sempre meno normativo che, se da un lato ha lasciato un vuoto in termini di modelli educativi da poter imitare o combattere, dall’altro ha anche consentito una maggior adattabilità dei principi educativi in base alle caratteristiche specifiche dei propri figli, favorendo il manifestarsi dei loro talenti e predisposizioni.

Elfedea

Èquipe Clinica Multiprofessionale

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